Normativa italiana sull’etichettatura ambientale degli imballaggi
L’11 settembre 2020 il Governo ha emanato il decreto legislativo n. 116 che ha reso l’etichettatura ambientale obbligatoria.
Il provvedimento recepisce la Direttiva UE 2018/852 relativa agli imballaggi e ai rifiuti relativi all’imballaggio.
Etichettatura ambientale: di che cosa si tratta?
Già dalla fine degli anni Novanta alcune imprese in Unione Europea, pur non sussistendo l’obbligatorietà, avevano iniziato ad utilizzare l’etichettatura ambientale come indicatore di trasparenza del prodotto.
L’etichettatura ambientale consiste in un’etichetta, appunto, che viene applicata su tutti gli imballaggi immessi sul mercato italiano per facilitarne raccolta, riutilizzo, recupero e riciclaggio.
Sull’etichetta vi sono, infatti, informazioni sia sulla composizione degli imballaggi sia sul loro corretto smaltimento.
Le linee guida sull’argomento sono state fornite dal Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI).
L’etichettatura allo stesso tempo racconta e guida il consumatore finale, fornendo la storia del prodotto e le indicazioni su come esso andrà smaltito.
Proroga dell’obbligo di etichettatura ambientale per gli imballaggi
Nel Decreto “Milleproroghe” (n. 228 del 30 dicembre 2021) del 30 dicembre 2021, all’articolo 11, è prevista la proroga al 30 giugno 2022 dell’obbligo di etichettatura ambientale degli imballaggi.
Quindi viene prevista la possibilità di commercializzare prodotti privi dei nuovi requisiti di etichettatura ambientale laddove siano già stati immessi in commercio, fino ad esaurimento scorte.
Etichettatura ambientale di Schiassi
“La scatola diventa uno stargate attraverso il quale ogni brand può innescare una relazione con le persone”.
Questo il pensiero di Paolo Iabichino, uno dei più noti professionisti del mondo pubblicitario dei nostri tempi, emerso durante la seconda edizione dell’Osservatorio Out of the box realizzato da Glaxi e Nomisma.
La tracciabilità è un aspetto che, come analizzato dal professor Furio Camillo dell’Università di Bologna, responsabile scientifico dell’indagine condotta per Nomisma, migliora il prodotto in modo sostanziale.
Leggendo i dati dell’Osservatorio 2021, infatti, i consumatori hanno evidenziato i benefici della tracciabilità sia dal punto di vista della sicurezza che della conservazione, oltre che in termini di fiducia e credibilità nei confronti del prodotto stesso, essendo disponibili anche a pagare qualche cosa in più pur di poter accedere alla sua storia, al racconto di come è stato realizzato.
In questa ottica, l’etichetta ambientale (che in Schiassi utilizziamo da tempo) diventa uno strumento di “storytelling” in quanto può dare elementi narrativi rispetto alla storia del prodotto.
Ed è proprio così che pensiamo al packaging nella nostra azienda, in cui ci poniamo l’obiettivo di offrire servizi di consulenza specifica per chi necessita di idee in cartone ondulato per il proprio business.
Se hai bisogno di consulenza o formazione nell’ambito del tema dell’etichettatura ambientale, puoi contattarci.